agosto
Riforma costituzionale: alcune riflessioni del Presidente Maculan
All’indomani del cosiddetto “patto del Nazareno” fra l’attuale Presidente del Consiglio e il Presidente di Forza Italia riguardante tre importanti riforme (nuova legge elettorale, fine del bicameralismo perfetto, riforma del Titolo V della Costituzione) pubblicammo una news (20.1.2014) dal titolo “Riforma del Titolo V: avanti Matteo se puoi…avanti con giudizio”.
Abbiamo evidenziato nella citata news gli immensi danni procurati dalla modifica del Titolo V della Costituzione agli odontotecnici che nel 2001 avevano quasi raggiunto l’obiettivo storico di un nuovo profilo contando anche nella “non contrarietà” da parte delle rappresentanze ordinistiche e sindacali degli odontoiatri, così come abbiamo evidenziato gli oltre 1.700 casi promossi dinanzi alla Corte Costituzionale per i conflitti di competenza fra i vari livelli dello Stato e i notevolissimi costi, politici ed economici, prodotti da una malintesa autonomia dei livelli regionali.
Concludemmo quella news con una auspicio secondo il quale “val la pena affermare che se non si può che salutare con gioia la volontà politica di rimettere mano al Titolo V della Costituzione non si può non vigilare che questa “manutenzione” avvenga anche sulla cosiddetta “legislazione concorrente” restituendo alla potestà statale anche la legislazione in materia di professioni e non solo per arginare i tanti “Fiorito” regionali. Insomma, parafrasando il Manzoni dei Promessi Sposi, “Adelante Matteo si puedes…..adelante con juicio”.
L’8 agosto scorso il Senato ha approvato in prima lettura il DDL di riforma della seconda parte della Costituzione modificando significativamente l’originario testo presentato dal Governo l’8 aprile scorso. Ne parliamo con il Presidente Maculan.
“Il Senato – esordisce Massimo Maculan – dopo un intenso dibattito, a volte aspro e non privo di drammatizzazioni, ha approvato un articolato che modifica sostanzialmente la seconda parte della Costituzione. Ovviamente ANTLO si astiene in nome della sua autonomia politica e per doveroso rispetto delle varie sensibilità politiche presenti fra i propri dirigenti e Soci dal fare valutazioni squisitamente politiche su quanto approvato dal Senato e sul relativo dibattito fra i Gruppi Parlamentari e le forze politiche. Abbiamo però seguito con particolare attenzione l’evoluzione di quanto andava decidendo il Senato, acquisendo anche importanti documenti sia dall’Ufficio Studi del Senato che da parte di studi di alcuni Gruppi Parlamentari così da farci un’idea più precisa e circostanziata delle modifiche approvate anche e soprattutto in relazione alla rappresentanza che esercitiamo in nome e per conto degli odontotecnici italiani”
Val la pena illustrare per sommi capi e per titoli le modifiche.
“Si è proceduto a superare il bicameralismo perfetto con un Senato che non sarà più chiamato a esprimere la fiducia al Governo, configurandosi come organo costituzionale di raccordo fra Stato e Unione Europea e fra Stato e Enti Territoriali. Il Senato sarà composto, con elezione di secondo grado, da 100 componenti. La riforma prevede inoltre la valorizzazione degli istituti di democrazia diretta e del vaglio preventivo di legittimità costituzionale per le leggi elettorali su ricorso di una minoranza parlamentare qualificata (un terzo dei componenti di una Camera). Viene abolito il CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del lavoro) e vengono abolite anche le Province. Soprattutto si riforma il Titolo V della Costituzione.”
E’ stata introdotta anche la “clausola di supremazia”.
“Su proposta del Governo che se ne assume la responsabilità, una Legge statale può intervenire in particolari casi su materie che non sono di competenza esclusiva dello Stato al fine di “tutelare l’unità giuridica e economica dello Repubblica” oltre a “tutelare l’interesse nazionale”
Cosa prevede la modifica del Titolo V della Costituzione?
“Intanto la cosiddetta “legislazione concorrente” fra Stato e Regioni che gli odontotecnici italiani conoscono purtroppo molto bene. L’attribuzione di alcune materie – già “concorrenti” – allo Stato. La limitazione degli emolumenti ai membri degli organi regionali e la soppressione dei trasferimenti monetari ai Gruppi Regionali. Sono così ricondotte alla competenza esclusiva dello Stato materie quali le grandi reti di trasporto e navigazione; l’ordinamento della comunicazione; produzione , trasporto e distribuzione dell’energia; coordinamento della finanza e del sistema tributario; mercati finanziari; tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; ordinamento sportivo; ordinamento delle professioni.”
In quest’ultimo capitolo potrebbe rientrare anche la disciplina del nuovo profilo dell’odontotecnico.
“Certamente, anche se su tale materia è doveroso fare una precisazione. ANTLO continuerà con la necessaria costanza e con la massima discrezione possibile la propria iniziativa a favore dell’approvazione del profilo secondo quanto approvato dall’apposita Commissione costituita in seno al CSS e secondo quanto proposto alla Conferenza delle Regioni il 17 dicembre 2009. Quanto approvato recentemente dal Senato sulla riforma costituzionale necessita di ulteriori non scontati passaggi istituzionali ma anche del referendum confermativo. Arriviamo così, se tutto va bene, alla fine del 2015 – inizio 2016. Abbiamo cioè tutto il tempo affinchè il nuovo profilo venga approvato secondo quanto dispone l’art. 5 della Legge 43/2006.”
Comunque la news pubblicata a gennaio sul nostro sito ha in una qualche misura “portato fortuna” alla modifica del Titolo V.
“Certo, la modifica introdotta va nella direzione da noi auspicata, ma non intendiamo assolutamente mollare la presa sull’attuale iter. Se dobbiamo però puntare qualche fiche in termini di “fortuna” (e sarebbe ora che agli odontotecnici sorridesse finalmente la buona sorte dopo tanti accadimenti negativi) è il caso di puntarla sull’iter attuale. ANTLO ci mette tutto l’impegno possibile ma se la Dea Bendata volesse finalmente darci una mano l’accoglieremmo come si accoglie un amico che non si è mai incontrato finora.”