luglio

Maculan: non ancora concluso l'impegno sul DDL Marinello
La Commissione Giustizia della Camera dei deputati si finalmente riunita il 5 luglio prendendo in esame i vari emendamenti sul DDL Marinello (misure di contrasto all'abusivismo). Un tema su quale ANTLO sta dedicando da oltre due anni un particolare impegno.
Con il Presidente Maculan facciamo un bilancio sullo stato dell'arte, ma anche le previsioni sul prossimo impegno dell'Associazione su tale terreno.
Presidente, contento dei risultati sinora raggiunti in Commissione Giustizia?
"Ci sono luci ed ombre.Siamo felici per alcuni risultati conseguiti, ma certamente non possiamo ritenere concluso il nostro impegno sul DDL Marinello"
Cominciamo dalle luci e quindi dagli elementi positivi.
"Sostanzialmente tre. La ripresa dell'attività della Commissione Giustizia sull'iter di approvazione del provvedimento, non affatto scontata. La richiesta della sede legislativa che riduce di molto i tempi, evitando l'esame in Aula. L'inserimento del comma relativo alle sanzioni sui prestanome. Su tutti questi elementi ANTLO si è particolarmente spesa da quando il provvedimento fu approvato in Senato nella primavera 2014 con quello che abbiamo definito "lo scippo con destrezza sulle sanzioni per i prestanome", quindi con l'audizione in Commissione Giustizia nel febbraio 2015 e con tutti gli incontri e le riunioni con la Presidente Ferranti ed il Relatore Pagano."
Quali le ombre, gli elementi giudicati negativi?
"Non ci convincono completamente le riformulazioni degli emendamenti Rondini in materia di prestanomismo, riformulazioni che lasciano adito a interpretazioni, così come il perdurare del non accoglimento della proposta di equiparare le sanzioni dell'abusivismo odontotecnico alle forme di abusivismo."
Una partita da ritenere chiusa?
"Assolutamente no! Il testo è stato inviato alle altre Commissioni per i previsti pareri, mentre la Conferenza dei Capi Gruppo dovrà pronunciarsi favorevolmente sulla richiesta della legislativa poi il testo ritornerà in Commissione Giustizia. Insomma abbiamo i tempi e le sedi per intervenire di nuovo e non trascureremo affatto tali opportunità".
Quali impressioni si ricavano sulla riunione di martedì 5 luglio della Commissione Giustizia?
"Non vogliamo trarre giudizi solo dalla lettura dei resoconti e quindi su impressioni, nè su dati non perfettamente oggettivi e dimostrati. Nei prossimi giorni sono già stati fissati alcuni incontri per mettere a punto le più opportune strategie affinchè tutti gli emendamenti sostenuti da ANTLO, nessuno escluso e in forme che non consentano equivoci possano essere ripresentati ed accolti."
Si pensa ad altri "scippi con destrezza" da parte dei soliti noti Torquemada a corrente alternata?
"Scippi veri e propri no, in quanto il comma sulle sanzioni per i prestanome ormai esiste seppur in forme che non ci convincono in pieno. Un importante risultato positivo, assolutamente non scontato, dell'impegno profuso da ANTLO in tutti questi ultimi due anni.
Per quanto poi riguarda i Torquemada a corrente alternata, la letteratura in materia è di una evidenza tale che non può che indurci a moltiplicare vigilanza, attenzione ed impegno."
Abbiamo di fronte una lobby che dispone di mezzi e risorse incomparabilmente superiori a quelle ANTLO e che non si fa scrupoli di utilizzare argomenti non solo manifestamente infondati ma che spesso sfiorano l'assurdo.
"Certo e il pensiero corre a certe indagini su cui si è cercato di far emergere l'esistenza in odontoiatria di 15.000 abusivi, per non parlare della paventata richiesta sulla fantomatica figura dell'odontoprotesista o, da ultimo, sulla fatturazione diretta dell'odontotecnico al paziente nelle ASL che incentiverebbe l'abusivismo. Mentre sul prestanomismo che genera, copre e sfrutta l'abusivismo e sul quale sono evidenti le responsabilità dirette delle CAO nel perseguirlo, si cerca di evitare di fornire addirittura i dati.
Siamo altresì ben consapevoli di affrontare anche su tale terreno una battaglia impari con mezzi e risorse asimmetricamente disponibili, ma noi dalla nostra parte possiamo contare su un dato che ci da una forza che i nostri avversari non hanno: noi combattiamo una battaglia giusta. Abbiamo cioè forti motivazioni etiche e morali che non sempre sono sufficienti a vincere le giuste battaglie, ma che consentono di supplire alla grande alla disparità di mezzi e risorse.
In breve, il nostro impegno sul DDL Marinello non è affatto concluso, nè ci accontentiamo dei successi parziali sinora conseguiti."