10
ottobre

Legge di Bilancio 2026: le misure più attese

La Legge di Bilancio 2026 è ancora in fase di scrittura, ma il cantiere della Manovra è ufficialmente aperto. Dopo la ratifica del Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) del 2 ottobre, il governo si prepara a inviare a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio entro metà mese. Tra conferme, modifiche e nuove proposte, la manovra 2026 si annuncia come una legge di bilancio di transizione, con l’obiettivo di alleggerire il carico fiscale per famiglie e imprese e razionalizzare la riscossione.

Le misure più attese restano tre: la rimodulazione del secondo scaglione Irpef, la Rottamazione Quinquies e lo stralcio automatico dei mini-debiti. Ma nelle ultime ore si aggiungono nuove indiscrezioni su bonus edilizi, voluntary disclosure e limiti al regime forfettario.

Irpef 2026: taglio delle tasse sì, ma più selettivo

Il cuore della manovra resta la riforma del secondo scaglione Irpef, pensata per ridurre la pressione fiscale sul ceto medio.

Attualmente, le aliquote Irpef sono:

Scaglione

Reddito

Aliquota

fino a 28.000 €

23%

da 28.001 € a 50.000 €

35%

oltre 50.000 €

43%

 

Il Governo punta a ridurre l’aliquota intermedia dal 35% al 33%, ma le ultime simulazioni indicano che l’estensione del secondo scaglione fino a 60.000 € potrebbe non realizzarsi per mancanza di coperture.

È più probabile, quindi, che il beneficio resti limitato ai redditi fino a 50.000 €, garantendo un risparmio medio tra 250 e 400 euro annui per lavoratori e pensionati con redditi medio-bassi.

La misura, fortemente sostenuta da Forza Italia, punta a dare un segnale di continuità nella riduzione del cuneo fiscale iniziata nel 2024.

I contribuenti in Regime Forfettario restano esclusi dal beneficio, poiché già soggetti alla Flat Tax.

Rottamazione Quinquies: la nuova pace fiscale in dieci anni

Il secondo pilastro della Manovra 2026 sarà la Rottamazione Quinquies, una nuova definizione agevolata dei debiti fiscali, contributivi e amministrativi affidati all’agente della riscossione.

Il disegno di legge — presentato dalla Lega e sostenuto dal vicepremier Matteo Salvini — prevede la possibilità di estinguere i debiti maturati tra il 2000 e il 2023 pagando solo il capitale, senza sanzioni e interessi, e con un piano di rateizzazione fino a 120 rate mensili (10 anni).

Le principali novità rispetto alle edizioni precedenti:

Possibilità di saltare fino a otto rate, anche non consecutive, senza perdere i benefici;

Introduzione di un anticipo del 5% per chi ha debiti superiori a 50.000 €, come condizione d’accesso;

Esclusione dei cosiddetti “rottamatori seriali”, ovvero chi in passato ha aderito a sanatorie senza completare i pagamenti;

Possibile differenziazione della durata delle rate, con piani da 96 o 120 rate a seconda dell’importo del debito.

L’obiettivo è duplice: ridurre l’arretrato fiscale, che ha superato i mille miliardi, e offrire ai contribuenti in difficoltà un percorso sostenibile di regolarizzazione.

Stralcio dei mini-debiti: stop automatico alle cartelle sotto i 1.000 €

La Manovra 2026 dovrebbe introdurre anche un annullamento automatico dei carichi pendenti di importo contenuto, probabilmente sotto la soglia dei 1.000 €.
La misura, simile a quella già vista nella Legge di Bilancio 2023, mira a liberare l’Agenzia delle Entrate-Riscossione da milioni di micro-cartelle ormai antieconomiche da gestire, e a semplificare la posizione di piccoli contribuenti e imprese individuali.

Il condono automatico riguarderebbe i debiti fiscali, contributivi e amministrativi iscritti a ruolo e non ancora riscossi, e non richiederebbe alcuna domanda da parte del cittadino.

Regime Forfettario: stabilità nel 2026, ma il tetto resta a 85.000 €

Sul fronte delle partite IVA, non si prevedono rivoluzioni. Il Regime Forfettario dovrebbe restare sostanzialmente invariato, con aliquota al 15% (5% per i primi cinque anni) e soglia di accesso a 85.000 € di ricavi annui.

Resta incerta la proroga della norma introdotta per il 2025 che aveva innalzato a 35.000 € il limite di reddito da lavoro dipendente per poter mantenere il regime.
Se non sarà confermata nella Manovra 2026, dal prossimo anno si tornerà alla soglia tradizionale di 30.000 €, penalizzando chi ha un doppio reddito (dipendente + partita IVA).

Bonus casa: possibile proroga al 50% anche nel 2026

Tra le novità emerse nelle ultime ore, si fa strada l’ipotesi di una proroga dei bonus edilizi, per evitare il crollo delle ristrutturazioni nel settore.

La normativa attuale prevede una riduzione della detrazione al 36% dal 2026, ma il governo — per voce della viceministra Vannia Gava — sta valutando di mantenere il 50% anche per il prossimo anno.

Potrebbe inoltre essere introdotta una riduzione del periodo di fruizione da 10 a 5 anni, per rendere più immediato il recupero fiscale.

L’ANCE e le associazioni di categoria hanno espresso parere favorevole, chiedendo di salvaguardare la misura almeno fino al 2027 per garantire stabilità al comparto edilizio.

Voluntary Disclosure: verso una nuova finestra di regolarizzazione

Nella bozza in preparazione si fa anche strada l’idea di riaprire una forma di voluntary disclosure, destinata a chi desidera regolarizzare capitali detenuti all’estero o asset digitali non dichiarati.

La proposta prevede sanzioni ridotte tra il 15% e il 20%, purché il contribuente collabori pienamente e non siano già in corso accertamenti.

Si tratta di una misura “mirata”, non di un condono, pensata per recuperare base imponibile e favorire il rientro dei capitali.

Altri aggiornamenti dal fronte fiscale

Oltre alle su descritte misure principali, il pacchetto fiscale 2026 dovrebbe includere anche:

-la proroga dei fringe benefit potenziati, fino a 1.000 € per tutti i dipendenti e 2.000 € per chi ha figli a carico;

- la riforma della riscossione, con notifiche digitali obbligatorie e piani di pagamento più lunghi (fino a 108 o 120 rate nei casi complessi);

- la proroga dei termini per la delega fiscale al 2026, che consentirà di completare la riscrittura dei testi unici tributari e della riforma complessiva del fisco.

Le tappe del percorso parlamentare

2 ottobre 2025 → approvazione del Documento programmatico di finanza pubblica;

15 ottobre 2025 → invio del Documento programmatico di bilancio (DPB) alla Commissione UE;

20 ottobre 2025 → presentazione ufficiale della Legge di Bilancio in Parlamento;

31 dicembre 2025 → approvazione definitiva entro fine anno.

Una Manovra di equilibrio tra alleggerimenti e rigore

La Legge di Bilancio 2026 si preannuncia come una manovra di equilibrio, che tenta di conciliare la riduzione della pressione fiscale con la necessità di tenere sotto controllo i conti pubblici. Le priorità restano il sostegno al ceto medio, la semplificazione della riscossione e la continuità dei bonus edilizi, ma con un approccio più selettivo rispetto al passato. Entro poche settimane, con la pubblicazione della bozza ufficiale della Manovra, sarà possibile capire quali di queste misure entreranno davvero in vigore e quali resteranno soltanto promesse politiche.

Dott. Angelo Parente

Dottore Commercialista in Salerno

le aziende comunicano

editoria

area soci

Registrati
Hai dimenticato la password? Reimpostala