febbraio
La sentenza del Consiglio di Stato. Tanto ottimismo con qualche cautela
Nella sostanza la sentenza del Consiglio di Stato ha ribaltato il precedente verdetto del TAR del Lazio e non ha ammesso i pareri contrari della Commissione Albo Odontoiatri e del Gruppo tecnico dell' odontoiatria che rimarcavano delle criticità di carattere tecnico-giuridico nell' istituire un profilo professionale odontotecnico in ambito sanitario, e quindi ha dichiarato legittima la richiesta di un percorso che possa portare l’ odontotecnico a diventare un professionista sanitario.
Ora, senza entrare nei dettagli delle 15 pagine della sentenza, i punti focali sono principalmente un paio. I giudici hanno ritenuto che la richiesta di nuovo profilo per la nostra categoria non mira a sovrapporre due ruoli che sono già ben definiti, né a usurpare competenze che sono altrettanto chiare.
Nel corso di parecchi decenni tutte le Associazioni odontotecniche hanno semplicemente chiesto che la nostra figura fosse adeguata ad una indubbia maturazione professionale e alle nostre crescenti responsabilità come fabbricanti di dispositivi medici, in pratica di essere posti nella giusta considerazione per quello che siamo ogni giorno: soggetti fondamentali per una parte importante della salute della collettività.
Ma il punto forse ancora più importante è che i Giudici hanno sancito che le figure, odontotecnico e odontoiatra, hanno competenze ben definite, l’odontoiatria rileva le impronte e le registrazioni e l'odontotecnico fabbrica materialmente il dispositivo su indicazioni e informazioni da questo fornite.
Quindi è l’ odontotecnico ad avere l’ esclusività della fabbricazione della protesi, visto che è di sua competenza.
La sentenza apre uno scenario che ci induce ad una visione ottimistica del futuro della categoria. Allora da dove nasce la cautela da adoperare?
La sentenza ci dice che si può aprire un percorso per un nuovo profilo; è molto, anzi, moltissimo, ma certamente non è automatica la sua istituzione.
Si può fare…Sarà dura, ma tutti insieme si può fare.