14
settembre

Elenco fabbricanti: una prudente cautela

Nei giorni scorsi è stato dato ampio risalto da news e comunicati di alcuni siti, sollecitamente riversati su alcuni magazine on line del dentale, delle modifiche apportate dal Ministero sulla modulistica per l’iscrizione al registro fabbricanti dei dispositivi medici su misura in campo odontoiatrico.

Tali modifiche oltre ad una opportuna semplificazione, sembrerebbero preludere all’agognata conquista inseguita da sempre dall’intero mondo odontotecnico: l’esclusività nella fabbricazione dei dispositivi medici su misura in campo odontoiatrico, almeno di quelli che non vengono allo stato considerati “parti della prestazione clinica” e quindi esentati dagli adempimenti ed obbligazioni d’origine comunitaria.

Val la pena rammentare che già immediatamente prima e dopo l’emanazione da parte del Ministero della salute delle circolari attuative (giugno e luglio 1998) dei DLGS di recepimento della Direttiva UE 93/42(febbraio 1997 e febbraio 1998) tutte le aaoounitariamente posero al Ministero sia la questione dei requisiti per legittimare l’iscrizione al registro fabbricanti, sia – di conseguenza – la questione dell’esclusività per gli odontotecnici nella fabbricazione dei dispositivi medici di competenza.

In particolare su tali argomenti rammentiamo un incontro – certamente non l’unico – tenutosi il 5 agosto 1998 con la Dott.ssa Marletta nella vecchia sede del Ministero a Piazzale dell’Industria a Roma. Tali questioni sono stateperaltro più volte riproposte nel corso di questi sedici anni di vigenza delle normative comunitarie da parte di tutte le stesse aaoo, sia unitariamente che singolarmente.

Peraltro tali problematiche (in particolare l’esclusività) sono state al centro del confronto con i vari interlocutori istituzionali anche sul versante del profilo sin dall’avvio (febbraio 2000) del percorso che come noto si interruppenell’aprile 2002 con il pronunciamento del Consiglio di Stato per poi riprendere dal febbraio 2006 con l’approvazione della legge 43/2006 sulle professioni sanitarie.

Negli ultimi quattro-cinque anni le aaoounitariamente hanno posto le stesse questioni in appositi incontri al Ministeroai quali hanno partecipato per ANTLO i Presidenti pro-tempore, Carmando prima e Maculan poi.

L’ultimo di tali incontri si è tenuto con la dott.ssa Donato ed altri dirigenti ministeriali il 27 febbraio scorso (per ANTLO presente il collega Vito Lombardi) di cui ha dato ampio risalto la stessa Odontoiatria 33 il 4 marzo successivo pubblicando integralmente, su input di una delle aaoo, un articolato documento unitario predisposto al termine del suddetto incontro al Ministero, documento che si era deciso – come rammenteranno tutti i Presidentiaaoo - di mantenere riservato.

(http://www.odontoiatria33.it/cont/pubblica/attualita/contenuti/6540/odontotecnici-ministero-della-salute-confronto-sulle-problematiche.asp ) .  

La nostra Associazione ha da tempo deciso di “muoversi” in maniera discreta e riservata sui molteplici versanti dell’attività politico-sindacale. Non abbiamo infatti bisogno di emettere “certificati di esistenza in vita” ma di raggiungere risultati certi esostanziali per la categoria e pur, infine,  contando su consulenti e collaboratori di indiscussa e riconosciuta competenza ha stabilito un vero e proprio “protocollo operativo” prima di esprimersi ufficialmente su materie o argomenti sensibili.

Tale “protocollo operativo” è stato, come noto, ampiamente sperimentato negli ultimi tempi sulla data di entrata in vigore del nuovo Regolamento UE sui dispositivi che taluni volevano posticipare al 2019; sul profilo delle ASO che gli stessi consideravano foriero di competenze configgenti con quelle degli odontotecnici; sul profilo dell’odontotecnico che i medesimi in spregio a quanto disposto dalla legge 43/2006 sulle professioni sanitarie ed al vigente disposto del Titolo V della Costituzione volevano far inserire da una Commissione senatoriale all’interno di un DDL in discussione che nulla ha a che vedere, nella natura e nella sostanza, con l’iter legislativo del nostro profilo.

Al citato “protocollo operativo” ANTLO intende attenersi prima di pronunciarsi ufficialmente sulle modifiche apportate nella modulistica per l’iscrizione al registro fabbricanti del Ministerocon le relative auspicabili conseguenze.

La cautela in tal senso non dipende solo dal voler salvaguardare il livello di competenza e autorevolezza acquisito dalla nostra Associazione, quanto piuttosto dal fugare ogni possibile dubbio e perplessità che desta il provvedimento adottato dal Ministero, dubbi e perplessità che si sono ingenerati dal momento in cui siamo venuti a conoscenza del provvedimento ministeriale ed oggetto di convergenti riflessioni ai massimi livelli ANTLO.

Poiché spesso, come si suol dire “in cauda venenum” e cioè il “veleno si nasconde nella coda”, ANTLO ha deciso di prendersi un po’ di tempo per attuare il proprio “protocollo operativo” e fugare qualsiasi dubbio e perplessità prima di unirsi al coro plaudente e auto-gratificante.

Saremo quindi più che felici di veder spazzati via i nostri dubbi e le nostre perplessità, ma la nostra responsabilità ci impone di essere prudenti e cauti.

D’altra parte dopo aver aspettato oltre sedici anni, si può puraspettare qualche altro giorno specie se non si ha l’inclinazione a emettere certificati di esistenza in vita o a far credere che gli eventuali risultati dell’iniziativa di tutti siano ascrivibili solo a se stessi.

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